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Iva sul gelato: scopri le strategie per non farti ‘fregare’!

Dall'Italia al mondo, un'analisi approfondita dell'IVA sul gelato: come influisce sui prezzi, sulle gelaterie e cosa cambia con le nuove normative e il confronto con Germania e Francia.
  • In Italia, l'IVA sul gelato artigianale è generalmente del 10%.
  • Nel 2023, la Germania ha prodotto oltre 612 milioni di litri di gelato.
  • La Francia ha esportato oltre 52 milioni di chili di gelato nel 2023.
  • Tra il 2017 e il 2023, il settore del gelato in Italia è cresciuto del 37,7%.

Il gelato, icona del made in Italy, non è immune alle complessità del sistema fiscale, in particolare per quanto riguarda l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). L’applicazione dell’aliquota corretta sulla vendita di questo amato prodotto dolciario è un tema che genera dibattito e richiede un’attenta valutazione delle normative vigenti. In Italia, l’aliquota IVA generale è stabilita al 22%. Tuttavia, per determinate categorie di beni e servizi, sono previste aliquote ridotte al 10%, 5% o 4%, in base alla classificazione del prodotto o del servizio offerto.

Per quanto concerne il gelato artigianale e prodotti affini come le crepes, l’orientamento prevalente in Italia è l’applicazione dell’IVA al 10%. Questa aliquota rientra nella “voce residuale 80, parte III” della Tabella A allegata al Dpr 633/1972, che disciplina l’applicazione dell’EVA. Questa classificazione tiene conto del gelato artigianale come parte di una categoria più ampia che include prodotti da forno fine e di pasticceria, la quale beneficia solitamente di un regime fiscale agevolato rispetto all’aliquota ordinaria.

È fondamentale distinguere tra la somministrazione di gelato sul posto e la vendita per asporto. La somministrazione di alimenti e bevande in un locale, che include il servizio e la possibilità di consumare il prodotto in loco, è generalmente assoggettata all’aliquota IVA del 10%, indipendentemente dal tipo di prodotto. Questo perché la somministrazione è considerata una prestazione di servizi, caratterizzata dalla commistione di cessione di beni e prestazioni di fare, alla quale si applica l’aliquota unica agevolata. Diversamente, la vendita di gelato da asporto, o “take away”, è qualificata come semplice cessione di beni. In questo caso, l’aliquota IVA applicabile dipende dalla natura intrinseca del bene ceduto. Pertanto, per il gelato da asporto si applica l’aliquota specifica del prodotto, che come detto, rientra nel 10% secondo la voce residuale 80.

Recenti pronunce della Corte di Cassazione hanno ulteriormente chiarito l’applicazione dell’IVA sulla vendita di gelati, anche in contesti particolari come le basi militari statunitensi situate in Italia. In una particolare circostanza verificatasi a Vicenza, si è giunti alla conclusione che la cessione di gelati e ulteriori prodotti dolciari forniti da un’impresa italiana ai militari all’interno di una base statunitense non può essere considerata tra i beni o servizi necessari per la difesa e le attività ufficiali della NATO. Pertanto, tali vendite sono soggette all’imposta sul valore aggiunto italiano, rigettando così la tesi riguardante la loro esenzione. Questo pronunciamento evidenzia come sia fondamentale una precisa lettura delle normative fiscali anche in contesti che potrebbero sembrare peculiari. Riafferma altresì il concetto secondo cui l’IVA deve necessariamente essere applicata nelle transazioni riguardanti beni esclusi da precise esenzioni o trattamenti speciali.

Un’altra questione rilevante riguarda il contrasto fra somministrazione e asporto; riconoscere con accuratezza quale aliquota applicare si rivela essenziale per gli operatori del settore gelatiero nel nostro paese – dalla piccola gelateria artigianale fino alle grandi catene commerciali. La crescente tendenza verso il servizio d’asporto e le consegne alimentari mette in risalto l’urgenza di comprendere chiaramente le leggi vigenti onde prevenire errori nell’applicazione dell’IVA, stessi potenzialmente causa di diffide dall’Agenzia delle Entrate. Anche le vendite attraverso distributori automatici sono assimilate alle somministrazioni e soggette all’aliquota del 10%.

La complessità non si limita al gelato in sé, ma si estende anche alle bevande spesso vendute insieme, come vino, bibite e birra. Per questi prodotti, l’aliquota IVA applicabile per la vendita da asporto è quella ordinaria del 22%, evidenziando la differenza di trattamento fiscale tra categorie di beni diversi. Questo ulteriore livello di complessità richiede agli esercenti di prestare attenzione alla composizione del “carrello” del cliente, per applicare correttamente le diverse aliquote IVA.

Nel 2023, sono state introduzione importanti modifiche al sistema IVA italiano, comprese le recenti riduzioni delle aliquote per alcuni beni, come i prodotti per l’igiene femminile e le mascherine, portandole al 5% [Taxually].

Il confronto internazionale sull’IVA del gelato: Germania e Francia

Analizzando il panorama fiscale europeo, emergono differenze nell’applicazione dell’IVA su prodotti come il gelato. Un confronto con Paesi come la Germania e la Francia offre una prospettiva interessante sulle diverse strategie adottate per la tassazione di beni di consumo.

In Germania, il sistema IVA (Mehrwertsteuer o MWSt) prevede un’aliquota standard del 19% e un’aliquota ridotta del 7%, oltre a un’aliquota dello 0% per specifiche eccezioni (come servizi di istruzione e assicurazioni). La tassazione degli alimenti e delle bevande in Germania presenta alcune complessità. Generalmente, gli alimenti di base sono soggetti all’aliquota ridotta del 7%, mentre le bevande, di principio, sono soggette all’aliquota standard del 19%. Tuttavia, esistono eccezioni basate sulla composizione delle bevande, ad esempio, le bevande a base di latte con un contenuto di latte superiore al 75% possono beneficiare dell’aliquota ridotta. In relazione al gelato, pur non essendo chiaramente specificata nei documenti forniti l’aliquota IVA ad esso relativa in Germania, è logico dedurre che possa beneficiare dell’aliquota ridotta del 7%, dato il suo status di prodotto alimentare. Sorprendentemente, nel corso del 2023 la Germania ha generato oltre 612 milioni di litri di gelato, consolidando così la sua posizione come leader nella produzione all’interno dell’UE. [EUNews]. In riferimento alla Francia, la struttura dell’IVA si compone di quattro distinte aliquote: l’aliquota standard fissata al 20%, quella intermedia al 10%, una riduzione al 5,5% e una tassa speciale pari al 2,1% riservata a beni specifici come i farmaci soggetti a rimborso. Per quanto concerne gli alimenti elaborati pronti per il consumo immediato—quelli tipicamente offerti da ristoranti o bar—è prevista l’applicazione dell’aliquota intermedia fissata al 10% [Global VAT Compliance]. Nel corso del 2023, la Francia ha registrato una progressione significativa nel suo mercato del gelato, consolidandosi come uno dei principali protagonisti a livello mondiale nelle esportazioni. Le cifre parlano chiaro: sono stati trasferiti oltre 52 milioni
di chili
di questa prelibatezza. [EUNews]. L’analisi comparativa tra Italia, Germania e Francia rivela che, nonostante siano integrate nell’Unione Europea e vincolate da normative comuni relative all’IVA, le modalità di applicazione nei confronti di beni consumabili come il gelato possono divergere notevolmente a seconda delle singole interpretazioni nazionali. Queste disparità potrebbero influenzare i costi finali sostenuti dai consumatori; in particolare, la Germania si distingue come uno dei mercati più favorevoli per l’acquisto di gelato. Inoltre, tali situazioni creano possibili complicanze operative per quelle aziende che intendono svilupparsi su scala internazionale.

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  • 🍦 Ottimo articolo, finalmente chiarezza sull'IVA del gelato......
  • 😡 IVA al 10% sul gelato? Un'ingiustizia, dovrebbero ridurla......
  • 🤔 Ma se il gelato è 'arte', non dovrebbe esserci un'IVA agevolata...?...

Le implicazioni dell’aliquota IVA sul mercato del gelato e le sfide per gli operatori

L’assoggettamento del gelato all’aliquota IVA trascende la mera valenza tecnica di carattere contabile o fiscale; esso incide sostanzialmente sulla dinamica di mercato, sulle tariffe praticate ai consumatori e sulle modalità operative degli imprenditori attivi nel settore. L’attuale aliquota italiana fissata al 10% per il gelato artigianale – benché meno onerosa rispetto all’aliquota standard – continua a rappresentare una spesa che grava sul prezzo finale corrisposto dai clienti. Recenti studi evidenziano che il settore del gelato in Italia ha conosciuto un significativo incremento dei ricavi del 37,7% tra il 2017 e il 2023. [Businesscoot]. I cambiamenti nell’ambito dell’IVA hanno il potenziale di influire significativamente sulla competitività, in particolare all’interno di un mercato dove dominano le piccole e medie imprese artigianali.

Esemplificativa è la recente pronuncia giurisprudenziale inerente alla base militare statunitense situata a Vicenza; questa situazione fa emergere possibili ambiti conflittuali che sottolineano l’urgenza di un’applicazione precisa delle normative vigenti. Per chi opera nel campo, è indispensabile rimanere informati sui cambiamenti normativi nonché sulle direttive fornite dall’Agenzia delle Entrate al fine di prevenire rischiose sanzioni o discordie legali. L’emissione accurata dei documenti fiscali risulta essere determinante nella gestione d’impresa: è essenziale sapere discernere fra somministrazione e cessione da asporto per poter applicare correttamente le rispettive aliquote.

A tale proposito, va detto che gli operatori nel settore gelatiero devono affrontare anche problematiche al di là dei confini nazionali. Le disparità nelle aliquote IVA fra i vari Stati europei possono rappresentare veri e propri freni alle aspirazioni d’espansione internazionale o nei casi in cui si realizzi commercio elettronico transfrontaliero.

L’esigenza di affrontare i molteplici regimi fiscali esistenti nei vari Stati membri comporta un considerevole impegno nella compliance; ciò può incidere profondamente sulle scelte strategiche riguardanti l’export e il processo d’internazionalizzazione.

D’altra parte, è importante notare che le aliquote IVA sono suscettibili a variazioni temporali, sovente guidate da elementi economici o sociopolitici. La recente decisione tedesca riguardo alla diminuzione temporanea dell’IVA nel settore della ristorazione durante il periodo pandemico evidenzia come tali percentuali possano fungere da strumenti politici per favorire specifiche industrie. Di conseguenza, gli attori coinvolti devono mostrare una capacità di sapersi adattare, affinché possano rispondere efficacemente agli eventuali cambiamenti nelle normative che potrebbero avere ripercussioni significative sulle loro operazioni.

A conclusione del ragionamento si deve considerare come la complessa architettura normativa relativa all’IVA – con rilevanti differenze tra varie classi merceologiche insieme alle norme precise su somministrazioni e asporto – enfatizzi la necessità per gli imprenditori di consultarsi con specialisti riconosciuti nel campo fiscale.

L’assistenza di un esperto è fondamentale per le imprese che desiderano affrontare efficacemente le sfide poste da un panorama normativo intricato. Grazie a tale supporto, è possibile non solo garantire la conformità alle normative fiscali, ma anche perfezionare l’amministrazione dell’IVA. In questo modo, si promuove una continua sostenibilità e un incremento delle opportunità di sviluppo all’interno del comparto del gelato.

Riflessioni Fiscali sul Gusto del Gelato

Immaginate ora l’atmosfera estiva: il caldo opprimente evoca istintivamente il desiderio di concedervi un delizioso gelato artigianale. Dopo aver scelto con cura la vostra combinazione preferita e assaporato con piacere ogni singolo cucchiaio mentre camminate lungo le strade soleggiate… Ma vi siete mai interrogati su quella discreta aliquota imposta sul totale della spesa? Ci riferiamo all’IVA – l’Imposta sul Valore Aggiunto. Un concetto giuridico fondamentale sperimentato da tutti noi nel quotidiano, rappresenta un’imposizione fiscale comunemente applicata alla maggior parte degli articoli e dei servizi consumabili; specificamente riguardo al gelato nella penisola italiana, viene normalmente fissata al 10% per i prodotti artigianali – valore sensibilmente inferiore rispetto all’aliquota standard. Questa logica potrebbe sembrare intuitiva, ma essa racchiude complesse strutture normative ed interpretazioni giuridiche finemente distinte nelle modalità di implementazione.

Approfondendo questo argomento, potremmo esaminare questioni giuridiche più articolate relative agli aspetti tributari: come avviene il discernimento fra cessione dei beni e fornitura dei servizi sotto l’aspetto dell’IVA? Nell’ambito della gastronomia dolciaria rappresentata dal gelato emerge una differenziazione fondamentale. Quando si acquista il gelato da portar via per consumarlo altrove (asporto), si parla di cessione di beni; pertanto l’aliquota IVA viene determinata in funzione della tipologia merceologica (per il gelato artigianale corrisponde al 10%). Tuttavia, se scegliete di accomodarvi ai tavolini all’interno della gelateria – talvolta accompagnati da acqua o piatti serviti – ciò configura invece una somministrazione, cioè un vero e proprio servizio. Anche se prevede la vendita del prodotto stesso come parte integrante dell’offerta, risulta assoggettata a quella medesima percentuale d’IVA in Italia: pari al 10%. Sebbene possa apparire come un dettaglio marginale, nel contesto giuridico tributario tali distintivi determinano precise normative e configurazioni fiscali. Contemplando questo scenario si fa strada la riflessione su come ogni singolo momento delle nostre vite quotidiane — persino quelli più genuini come assaporare un buon gelato — sia intimamente connesso ad intricate dinamiche legislative ed esattoriali. Quella coppetta non rappresenta solamente un miscuglio saporito frutto dell’artigianalità; essa diventa altresì uno strumento tangibile attraverso cui interagiamo con le normative fiscali locali ma anche quelle internazionali in questo contesto globalizzato. L’illuminazione che traiamo da tale riflessione ci spinge ad analizzare il gelato non esclusivamente in termini di un semplice diletto gastronomico, bensì come una rappresentazione concreta delle interrelazioni tra diritto ed economia. Essa ci sprona quindi ad approfondire la questione dell’importanza dei sistemi fiscali, che devono risultare trasparenti e coerenti, tanto sul piano nazionale quanto su quello globale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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