E-Mail: [email protected]
- Nel 1975 parità tra coniugi: entrambi con stessi diritti/obblighi.
- Abolita la patria potestà: decisioni sulla prole condivise dai genitori.
- Introdotta la comunione dei beni: valore al contributo femminile.
- Madri single possono cercare l’identificazione paterna: più tutele.
- Violenza sulle donne: Mattarella sollecita supporto alle famiglie.
Il prossimo 19 maggio 2025 ricorrerà il cinquantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Legge 151/75, una pietra miliare nell’ordinamento giuridico italiano che ha trasformato in modo radicale la concezione della famiglia e le dinamiche tra i suoi membri. Questa rilevante modifica legislativa, approvata nel 1975 grazie a un’ampia convergenza politica, ha superato la supremazia del marito sulla moglie, introducendo il principio cardine della parità tra i coniugi; un momento decisivo per la società italiana. Le ripercussioni legali hanno profondamente inciso sulla vita di milioni di persone, ridefinendo le responsabilità familiari e accrescendo le tutele per i soggetti più deboli.
In quest’ottica sociopolitica degli anni ’70 vi è stata anche l’effettiva implementazione delle direttive contenute negli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione Italiana riguardanti rispettivamente l’uguaglianza e la dignità sociale. Prima dell’adozione dell’attuale quadro normativo del diritto di famiglia, persisteva una visione patriarcale risalente al codice civile del 1942, che ribadiva il ruolo dominante del pater familias, relegando donne e figli in posizioni subordinate. La legge 151/75 ha introdotto innovazioni legislative significative, tra cui:
L’eguaglianza tra i coniugi: attraverso l’atto matrimoniale, entrambe le parti ottengono pari diritti e obblighi.
Abolizione della patria potestà: entrambi i genitori condividono il potere decisionale riguardante la prole.
Comunione dei beni, considerata come norma patrimoniale predominante: riconoscimento del valore dell’attività domestica ed esaltazione del contributo femminile all’interno dell’unità familiare.
Cancellazione delle disparità fra discendenti legittimi e non legittimi: ogni figlio è investito degli stessi diritti legali.
E infine, si stabilisce per le madri single la facoltà di cercare l’identificazione paterna.
Le Parole del Presidente Mattarella: Un Richiamo alla Consapevolezza
In occasione del cinquantesimo anniversario della riforma, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza di questa legge nel percorso di emancipazione e modernizzazione del Paese. Tuttavia, il Capo dello Stato ha anche richiamato l’attenzione sulle persistenti violenze e abusi che continuano a verificarsi all’interno delle famiglie, in particolare nei confronti di donne e minori.
Mattarella ha affermato che “rimangono tuttora laceranti le violenze perpetrate sulle donne, sovente in ambito familiare, sino agli abusi che si registrano nei confronti dei minori”. Di conseguenza, ha sollecitato le istituzioni a fornire supporto ai nuclei familiari e a fronteggiare le vulnerabilità emergenti, incoraggiando un clima e comportamenti sempre più rispettosi dei diritti umani e della dignità individuale, specialmente per i soggetti più fragili, rafforzando così il tessuto sociale.
Il Presidente ha ricordato che la salvaguardia dei diritti non si concretizza unicamente nella formulazione astratta delle leggi, ma richiede un impegno attivo, una sensibilità collettiva e un’applicazione rigorosa. L’implementazione concreta dei valori di uguaglianza e rispetto nella nostra quotidianità richiede uno sforzo collettivo continuo. È imperativo che ogni individuo si impegni attivamente per la loro realizzazione.

- 🎉 Un passo enorme verso l'uguaglianza, ma......
- 🤔 Uguaglianza sulla carta, realtà ancora lontana......
- ⚖️ E se la vera uguaglianza fosse ridefinire i ruoli... 🤔...
Una Tradizione di Avanzamento: Dal Quadro Giuridico del Divorzio alla Scelta Autonoma per l’Interruzione della Gravidanza
Il disegno della riforma relativa al diritto di famiglia trova le sue radici all’interno di un periodo storico contrassegnato da significativi mutamenti sia sociali che culturali, rappresentativi degli anni ’70 italiani. Durante questa fase cruciale per il Paese sono state introdotte norme fondamentali destinate ad ampliare i diritti civili e sociali: dalla legge sul divorzio approvata nel 1970 alla legislazione concernente i consultori emanata nel 1975; passando attraverso la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza risalente al 1978 fino all’istituzione stessa del Servizio Sanitario Nazionale.
Tali modifiche legislative non solo hanno avuto effetti profondamente modernizzanti sulla società italiana ma si sono anche dimostrate catalizzatori per una maggiore equità sociale. Tuttavia, come evidenziato dal Presidente Mattarella, la via per una totale attuazione dei suddetti diritti appare ancora irta di difficoltà.
Di conseguenza è fondamentale un’efficace collaborazione tra le varie componenti della società per avanzare in tale direzione.
Oltre la Legge: Riflessioni sulla Famiglia e la Società Contemporanea
La riforma del diritto di famiglia, attuata nel 1975, ha segnato un avanzamento considerevole nella cronistoria nazionale; tuttavia restano irrisolti diversi interrogativi critici. Le violenze familiari continuano a manifestarsi come una piaga preoccupante che esige l’attenzione costante sia delle istituzioni pubbliche sia dell’impegno attivo della comunità.
È imperativo favorire lo sviluppo di una cultura basata sul rispetto reciproco e sulla parità di genere; si tratta d’educare le nuove generazioni ai principi fondanti dell’uguaglianza sociale e dell’assoluta condanna della violenza. Solo attraverso tali sforzi possiamo aspirare a edificare un contesto sociale più equo e accogliente dove ogni individuo all’interno della struttura familiare venga adeguatamente rispettato e valorizzato.
Caro pubblico presente qui oggi a riflettere con noi su questo significativo traguardo temporale: la suddetta riforma non solo ha integrato la comunione dei beni, ma ha anche definito un particolare regime patrimoniale secondo il quale tutti gli acquisti effettuati nel periodo matrimoniale vengono considerati comuni per entrambe le parti interessate. Ciò implica che nel caso si giunga a una separazione o al divorzio consecutivo dal matrimonio stesso questi beni debbano essere condivisi equamente fra gli ex coniugi coinvolti nella relazione.
Ma andiamo oltre. Una nozione legale più avanzata ci porta a considerare il concetto di “impresa familiare”. La riforma ha introdotto tutele per il lavoro prestato dai familiari all’interno dell’impresa, riconoscendo un diritto di partecipazione agli utili e agli incrementi di valore dell’azienda. Questo aspetto è cruciale per proteggere il contributo spesso invisibile dei familiari, in particolare delle donne, all’economia familiare.
Vi invito a riflettere: quanto è cambiato il concetto di famiglia in questi cinquant’anni? E quanto ancora dobbiamo fare per garantire che i principi di uguaglianza e rispetto siano realmente applicati in ogni ambito della nostra società? La risposta a queste domande è nelle mani di tutti noi.