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Allarme AI: le nuove regole che cambieranno il business dal 2 agosto!

Scopri come l'AI Act influenzerà la tua azienda dal 2 agosto 2025, con nuove norme su sistemi ad alto rischio e modelli GPAI.
  • Dal 2 agosto 2025 nuove regole su IA ad alto rischio.
  • Obblighi specifici per i modelli GPAI, specie ad alto impatto.
  • Sanzioni fino a 35 milioni di euro per violazioni gravi.

Scadenze e Adempimenti Imminenti

Il quadro normativo relativo all’intelligenza artificiale (IA) è in rapida evoluzione, con l’AI Act che si configura come un traguardo fondamentale a livello globale. In questo scenario in continuo cambiamento, il 2 agosto 2025 costituisce una data nevralgica per l’attuazione di nuove disposizioni che avranno un impatto considerevole sulle imprese attive nel settore. Dopo l’entrata in vigore dei divieti concernenti le pratiche pericolose e l’obbligo di formazione, questa nuova fase introduce ulteriori oneri e obblighi per i fornitori e gli utilizzatori di sistemi di IA, in particolare quelli ad alto rischio e i modelli di IA di uso generale (GPAI).

Le Nuove Norme in Vigore: Un’Analisi Dettagliata

Le disposizioni che diverranno operative il 2 agosto interessano principalmente quattro ambiti fondamentali:

  • Sistemi ad alto rischio: Regolamentazione delle autorità di notifica e degli organismi notificati, preposti alla valutazione della conformità dei sistemi di IA ad alto rischio.
  • Modelli di IA di uso generale (GPAI): Introduzione di obblighi specifici per i modelli GPAI, con particolare attenzione a quelli ad alto impatto (rischio sistemico).
  • Sanzioni: Definizione di un sistema di sanzioni amministrative per le violazioni delle norme dell’AI Act, escluse quelle specificamente relative ai GPAI.
  • Obbligo di riservatezza: Imposizione di un obbligo di riservatezza per la Commissione Europea e le autorità di vigilanza che partecipano all’applicazione del regolamento.

Per quanto concerne i sistemi ad alto rischio, ogni stato membro è tenuto a designare un’entità responsabile della supervisione delle procedure di notifica, sorveglianza e controllo degli enti certificatori. In Italia, questo ruolo dovrebbe essere attribuito all’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale). A loro volta, gli enti certificatori sono organismi accreditati, abilitati a svolgere valutazioni di conformità, come verifiche e ispezioni, sui sistemi di intelligenza artificiale ad elevato rischio. Tali organismi devono garantire imparzialità, competenza tecnica qualificata, disponibilità di risorse adeguate e l’assenza di situazioni di conflitto d’interesse.

I modelli di IA di uso generale (GPAI) sono identificati come sistemi caratterizzati da un’ampia flessibilità di utilizzo e dotati di notevoli capacità in un vasto assortimento di compiti differenti, indipendentemente dalle modalità di commercializzazione. I modelli GPAI ad alto impatto (rischio sistemico) sono quelli che possiedono capacità altamente performanti e che presentano un rischio sistemico per la salute, la sicurezza, i diritti fondamentali, l’ambiente, la democrazia o lo Stato di diritto. La valutazione di tali modelli si fonda su criteri come la complessità del modello, l’addestramento computazionale e la dimensione del set di dati.

Le imprese sono tenute a conformarsi ai requisiti dell’AI Act per i GPAI qualora agiscano come “fornitori” che “rendono disponibili sul mercato” europeo tali algoritmi. Il fornitore è l’entità che sviluppa o commissiona lo sviluppo di un modello e lo lancia sul mercato con il proprio marchio o denominazione. “Il lancio sul mercato indica la prima messa a disposizione del modello all’interno del territorio dell’Unione Europea, e ciò può concretizzarsi attraverso diverse vie, come API, download e integrazione in altri sistemi”.

I fornitori di modelli GPAI devono fornire una documentazione tecnica che descriva l’architettura, i dati di addestramento e le capacità del modello, redigere e pubblicare un riepilogo dei dati utilizzati per l’addestramento e attuare misure per conformarsi alla normativa UE sul diritto d’autore, facilitando l’identificazione dei contenuti protetti. I modelli GPAI ad alto impatto sono soggetti a requisiti più rigorosi, tra cui la valutazione preventiva dei rischi sistemici, il monitoraggio continuo del funzionamento, il reporting degli incidenti gravi, test e audit indipendenti.

La governance dell’AI Act è articolata su più livelli, con responsabilità condivise tra autorità nazionali e un organismo a livello europeo. Ogni Stato membro è chiamato a designare una o più autorità responsabili dell’applicazione del regolamento a livello nazionale. La Commissione Europea istituirà l’Ufficio Europeo per l’IA, con la missione di coordinare l’applicazione della normativa relativa ai modelli GPAI, incentivare la collaborazione tra gli Stati membri e favorire l’armonizzazione. “L’organismo consultivo, formato da rappresentanti delle autorità nazionali, è il Comitato Europeo per l’Intelligenza Artificiale”.

Il sistema di sanzioni prevede importi proporzionali alla gravità dell’infrazione, fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato annuo globale per le violazioni più gravi relative alla violazione dei divieti, fino a 15 milioni di euro o il 3% del fatturato per le violazioni dei requisiti sui sistemi ad alto rischio e fino a 7,5 milioni di euro o l’1% del fatturato per la fornitura di informazioni false o incomplete. Le piccole e medie imprese (PMI) e le nuove imprese possono beneficiare di una riduzione delle penalità.

La Commissione Europea, tramite l’Ufficio Europeo sull’AI Act, sta facilitando l’implementazione graduale delle disposizioni dell’AI Act attraverso la pubblicazione di direttive e codici di condotta. Sono stati emessi vari documenti, inclusi un modello per i fornitori di modelli di intelligenza artificiale di uso generale per riassumere i dati impiegati per il loro addestramento, orientamenti a supporto della conformità all’AI Act da parte dei fornitori di modelli GPAI e linee guida sulla definizione dei sistemi di IA.

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  • 👍 Finalmente una regolamentazione seria sull'AI... ...
  • 🤔 Ma siamo sicuri che l'AI Act non soffochi l'innovazione... ...
  • 🤯 E se invece l'AI Act fosse un'opportunità per un nuovo modello di business... ...

Impatto sulle Imprese e Strategie di Adeguamento

L’entrata in vigore dell’AI Act rappresenta una sfida significativa per le imprese, che devono adeguarsi ai nuovi obblighi e responsabilità. È fondamentale che le aziende comprendano appieno le implicazioni del regolamento e adottino strategie proattive per garantire la conformità. Ciò include la valutazione dei rischi associati ai propri sistemi di IA, l’implementazione di misure di sicurezza adeguate, la formazione del personale e la collaborazione con esperti legali e tecnici.

Le imprese italiane si ritrovano in una fase di transizione, caratterizzata da un impianto legislativo consolidato ma ancora in attesa della piena operatività e della sua metabolizzazione pratica. È essenziale che le aziende si preparino adeguatamente per affrontare le sfide e cogliere le opportunità offerte dall’AI Act.

Oltre la Conformità: Un’Opportunità per l’Innovazione Responsabile

L’AI Act non deve essere visto solo come un insieme di obblighi e restrizioni, ma anche come un’opportunità per promuovere un’innovazione responsabile e sostenibile nel settore dell’IA. Le imprese che sapranno integrare i principi dell’AI Act nei propri processi e modelli di business potranno ottenere un vantaggio competitivo, rafforzare la fiducia dei clienti e contribuire a creare un futuro in cui l’IA sia al servizio dell’umanità.

L’adozione di un approccio etico e trasparente all’IA è fondamentale per garantire che questa tecnologia sia utilizzata in modo responsabile e che i suoi benefici siano condivisi da tutti.

Navigare la Complessità Legale: Consigli Pratici per l’Adeguamento all’AI Act

L’AI Act introduce concetti legali complessi che richiedono una comprensione approfondita per garantire la conformità. Una nozione base fondamentale è il principio di responsabilità: i fornitori e gli utilizzatori di sistemi di IA sono responsabili per i danni causati dai loro sistemi. Questo significa che è essenziale adottare misure preventive per mitigare i rischi e garantire che i sistemi di IA siano sicuri e affidabili.

Una nozione legale avanzata applicabile al tema è il concetto di “due diligence”. Questo principio impone alle aziende di adottare tutte le misure ragionevoli per identificare, valutare e mitigare i rischi associati ai propri sistemi di IA. Ciò include la conduzione di audit regolari, la formazione del personale e l’implementazione di politiche di governance adeguate.

In definitiva, l’AI Act ci invita a riflettere sul ruolo dell’IA nella nostra società e sul modo in cui possiamo garantire che questa tecnologia sia utilizzata in modo responsabile e sostenibile. Non si tratta solo di rispettare le regole, ma di abbracciare una visione etica e di contribuire a creare un futuro in cui l’IA sia al servizio dell’umanità.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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