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Anthropic vs. autori: la sentenza che riscrive il fair use nell’era dell’IA

La decisione del tribunale californiano sul caso Anthropic-autori potrebbe ridefinire l'equilibrio tra diritto d'autore e addestramento dell'ia, aprendo nuove prospettive e controversie legali.
  • La corte usa il 'fair use' per l'addestramento dell'ia.
  • Anthropic ha scaricato illegalmente oltre 7 milioni di libri.
  • Il giudice Alsup equipara l'ia all'apprendimento umano.
  • Resta aperto il processo per i milioni di libri piratati.

Il 25 giugno 2025, una sentenza emessa dalla Corte federale del Distretto settentrionale della California ha segnato un punto di svolta nel dibattito tra diritto d’autore e intelligenza artificiale. La questione centrale verteva sulla vertenza tra Anthropic, creatrice del modello linguistico Claude, e tre scrittori, Andrea Bartz, Charles Graeber e Kirk Wallace Johnson. Questi ultimi accusavano la compagnia di aver sfruttato le loro creazioni tutelate dal diritto d’autore senza consenso per l’addestramento del suo sistema di intelligenza artificiale. Il giudice William Alsup ha deliberato che l’impiego di volumi legittimamente acquisiti per addestrare l’IA rientra nella casistica del “fair use”, una clausola della legge sul copyright statunitense che permette l’utilizzo di opere protette senza autorizzazione per fini didattici, di ricerca o di sviluppo tecnologico.
Questa sentenza rappresenta una vittoria significativa per Anthropic e per l’industria dell’intelligenza artificiale in generale. Il giudice Alsup ha paragonato l’addestramento dell’IA al modo in cui gli esseri umani imparano leggendo libri, sottolineando che la legge sul diritto d’autore è volta a promuovere la creazione di opere originali, non a proteggere gli autori dalla concorrenza. L’esito di questa vicenda giuridica potrebbe esercitare una notevole influenza su molteplici contese legali attualmente aperte nel territorio statunitense, le quali trattano dell’impiego di contenuti coperti da copyright nel processo formativo dei *sistemi di intelligenza artificiale.

Le Implicazioni del “Fair Use”

La dottrina del “fair use” è stata centrale nella decisione del giudice Alsup. Uno dei criteri principali per determinare se l’uso non autorizzato di opere protette da copyright è legittimo è stabilire se si tratta di un uso “trasformativo”. In altre parole, si esamina se la nuova opera sostituisce quella originale o costituisce qualcosa di radicalmente differente. Il giudice Alsup ha sottolineato che la tecnologia dell’IA è tra le più trasformative che molti vedranno nel corso della loro vita, e che l’addestramento di un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) è un uso trasformativo, anche quando comporta una memorizzazione significativa.

Chris Mammen, managing partner di Womble Bond Dickinson ed esperto di diritto della proprietà intellettuale, ha affermato che questa è la prima importante sentenza in un caso di copyright sull’IA generativa che si occupa di “fair use” in modo dettagliato. Il giudice Alsup ha confutato l’argomento che ciò che gli esseri umani compiono nel leggere e assimilare conoscenze sia dissimile da quanto effettuano i computer durante l’allenamento di un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM).

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  • Finalmente una sentenza che supporta l'innovazione nell'IA! 🎉 Questo apre......
  • Questa sentenza è un colpo basso per gli autori! 😠 Il fair use......
  • E se l'IA stessa diventasse autrice? 🤔 La sentenza ignora......

La Questione delle Copie Pirata

Nonostante la vittoria sul fronte del “fair use”, Anthropic dovrà affrontare un processo separato per l’uso di milioni di libri piratati. La corte ha stabilito che la semplice azione di scaricare e conservare milioni di libri ottenuti illecitamente non ricade sotto l’ombrello del fair use. Il giudice Alsup ha evidenziato che non è giustificabile impiegare materiale acquisito illegalmente qualora siano disponibili alternative legali, anche se detto materiale fosse destinato a un impiego futuro potenzialmente lecito.

Come risulta dalla documentazione processuale, Anthropic ha scaricato oltre sette milioni di copie di libri ottenute illegalmente, senza corrispondere alcun compenso, e ha mantenuto tali copie nella propria biblioteca anche dopo aver deciso di non adoperarle per l’addestramento della propria IA. Il giudice Alsup ha scritto che Anthropic avrebbe dovuto pagare per queste copie pirata. Pertanto, la società potrebbe essere condannata a pagare risarcimenti miliardari in esito al secondo procedimento giudiziario, per il quale non è ancora stata definita una data.

Un Precedente con Risvolti Complessi

La sentenza rappresenta un precedente importante, ma con risvolti complessi. Da un lato, riconosce il diritto delle aziende di IA di utilizzare opere protette da copyright per addestrare i propri sistemi, purché l’uso rientri nel “fair use”. Dall’altro, ribadisce che la pirateria non è accettabile e che le aziende devono risarcire gli autori per l’uso di materiale ottenuto illegalmente.

Adam Eisgrau, responsabile di AI, creatività e politica del diritto d’autore presso il gruppo commerciale tecnologico Chamber of progress, ha affermato che la sentenza del giudice Alsup dovrebbe essere un modello per gli altri tribunali che stanno valutando se l’addestramento dell’intelligenza artificiale fatto sulla base di materiale protetto dal diritto d’autore rappresenti un caso di “fair use”. Nello stesso tempo, ha posto l’accento sul fatto che il giudice Alsup ha stabilito chiaramente che l’utilizzo di materiale piratato non è giuridicamente ammissibile.

Verso un Equilibrio tra Innovazione e Diritto d’Autore

La sentenza Anthropic rappresenta un passo significativo verso la definizione di un equilibrio tra la promozione dell’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale e la tutela del diritto d’autore. La decisione sottolinea l’importanza del “fair use” come strumento per consentire l’utilizzo di opere protette a fini trasformativi, come l’addestramento di modelli di IA. Tuttavia, evidenzia anche la necessità di contrastare la pirateria e di garantire che gli autori siano adeguatamente compensati per l’uso delle loro opere.
Questa vicenda ci invita a riflettere su come il diritto d’autore debba evolvere per adattarsi alle nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale. È fondamentale trovare un equilibrio che permetta di incentivare la creatività e l’innovazione, senza compromettere i diritti degli autori.

Una nozione base di legale correlata al tema è il concetto di proprietà intellettuale, che comprende il diritto d’autore e altri diritti simili. Una nozione di legale avanzata è la clausola del “fair use”* nel diritto d’autore statunitense, che permette l’uso limitato di materiale protetto da copyright senza il permesso del titolare, per scopi come critica, commento, notizie, insegnamento, ricerca e studio.

Questa sentenza ci spinge a considerare come il progresso tecnologico possa ridefinire i confini del diritto e come sia necessario un dialogo continuo tra giuristi, tecnologi e creativi per affrontare le sfide del futuro.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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