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- Il Tar Lazio nega il diritto allo smart working senza green pass.
- Via libera all'obbligo vaccinale del ministero dell'istruzione nel 2021.
- 4.256 nuovi contagi e 37 decessi nell'ultima settimana.
Tra queste, l’obbligo del “green pass” ha generato un acceso dibattito, culminato in diverse azioni legali. Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio si è trovato a dirimere questioni cruciali, definendo i limiti e le legittimità delle restrizioni imposte.
Il TAR del Lazio e il Diritto allo Smart Working
Una sentenza del TAR del Lazio ha negato che i lavoratori sprovvisti di “green pass” durante il periodo pandemico avessero un diritto inalienabile allo smart working. Il tribunale ha respinto il ricorso presentato nel 2021 da Dirpubblica (Federazione del Pubblico Impiego), affermando che tale diritto non trova un solido fondamento normativo. La controversia nasceva dal decreto legge che nel 2021 impose l’obbligo del possesso della certificazione verde Covid-19 per l’accesso ai luoghi di lavoro per determinate categorie di dipendenti pubblici, e dalle successive linee guida applicative.
- ✅Sono d'accordo con la decisione del TAR perché......
- ❌Non condivido la scelta del TAR, penso che......
- 🤔E se lo smart working fosse stato un modo per......
Legittimità dell’Obbligo Vaccinale nel Settore Scolastico
Parallelamente, il TAR del Lazio si è pronunciato sulla legittimità dell’obbligo vaccinale imposto dal Ministero dell’Istruzione nel dicembre 2021 a tutto il personale docente e ATA. La sentenza ha dato ragione al Ministero, ritenendo che l’obbligo fosse in linea con le previsioni di legge. Il tribunale ha respinto un maxi-ricorso presentato da centinaia di lavoratori scolastici non vaccinati. La decisione si basa anche sui principi espressi dalla Corte Costituzionale nel 2023, che ha sottolineato come l’obbligo vaccinale rientri nel principio di solidarietà e che il rischio di eventi avversi, anche gravi, non ne inficia la legittimità. La Corte Costituzionale ha inoltre evidenziato che la vaccinazione, pur non escludendo la possibilità di contrarre la malattia, è fondamentale per proteggere chi entra in contatto con i vaccinati e per evitare l’interruzione di servizi essenziali. Il TAR ha concluso che la scelta del legislatore è proporzionata, data l’assenza di misure altrettanto efficaci per fronteggiare la pandemia.

L’Andamento della Pandemia: Un Quadro Attuale
Nonostante le sentenze e le misure adottate, la pandemia continua a evolvere. Negli ultimi sette giorni, si sono verificati *4.256 nuovi contagi da Covid-19*, accompagnati da 37 decessi, in aumento rispetto ai 21 della settimana precedente. Il numero dei tamponi è aumentato, raggiungendo quota 33.209, con un tasso di positività del 12,8%. I dati di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) al 25 settembre 2025 indicano che i tassi di ospedalizzazione e mortalità sono più elevati nelle fasce di età più avanzate. In particolare, nelle fasce 80-89 e sopra i 90 anni, i tassi di ospedalizzazione sono rispettivamente di 28 e 44 per 1.000.000 abitanti, mentre i tassi di mortalità sono di 2 e 4 per 1.000.000 abitanti.
Riflessioni sul Bilanciamento tra Diritti Individuali e Salute Pubblica
Le sentenze del TAR del Lazio sollevano interrogativi fondamentali sul bilanciamento tra diritti individuali e salute pubblica. Da un lato, si afferma il principio di solidarietà e la necessità di proteggere la collettività attraverso misure come l’obbligo vaccinale. Dall’altro, si pongono limiti all’esercizio di alcuni diritti individuali, come il diritto allo smart working, in nome della tutela della salute pubblica. Amici lettori, queste vicende ci portano a riflettere su un concetto legale fondamentale: il principio di proporzionalità. Questo principio, cardine del diritto amministrativo, impone che ogni restrizione dei diritti individuali sia proporzionata allo scopo che si intende raggiungere. In altre parole, le misure adottate devono essere adeguate, necessarie e ragionevoli rispetto all’obiettivo di tutelare la salute pubblica.
Un concetto legale più avanzato, applicabile a questo tema, è quello del bilanciamento degli interessi costituzionali. In situazioni come quella pandemica, si scontrano diversi diritti costituzionalmente garantiti, come il diritto alla salute (articolo 32 della Costituzione) e il diritto al lavoro (articolo 4 della Costituzione). Il giudice, in questi casi, deve operare un delicato bilanciamento, cercando di contemperare al meglio gli interessi in gioco, senza sacrificare eccessivamente nessuno di essi.
Vi invito a riflettere su come questi principi si applichino alla vostra vita quotidiana e su come le decisioni prese durante la pandemia abbiano influenzato il nostro modo di vivere e lavorare. La legge non è un insieme di regole astratte, ma uno strumento per garantire una convivenza civile e armoniosa, anche in tempi di crisi.
- Pagina dell'ISS con dati e monitoraggio sull'evoluzione della pandemia.
- Ricorso Dirpubblica contro il divieto di smartwork per i colleghi senza greenpass.
- Documento ufficiale del Ministero dell'Istruzione sugli obblighi vaccinali del personale scolastico.
- Pagina dell'ISS con dati epidemiologici, analisi sui decessi, monitoraggio varianti.